La storia dell'industria motociclistica internazionale può essere fatta risalire agli anni a cavallo tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.
Negli anni prima della seconda guerra mondiale le cinque case italiane che costituivano la cosiddetta "pentarchia" erano Gilera, Benelli, Moto Guzzi, Sertum e Bianchi.
Per molti anni, fino alla seconda ...
La storia dell'industria motociclistica internazionale può essere fatta risalire agli anni a cavallo tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.
Negli anni prima della seconda guerra mondiale le cinque case italiane che costituivano la cosiddetta "pentarchia" erano Gilera, Benelli, Moto Guzzi, Sertum e Bianchi.
Per molti anni, fino alla seconda guerra mondiale la produzione di mezzi a due ruote motorizzati è stata perlopiù una prerogativa dell'industria europea, soprattutto tedesca, inglese ed italiana, con qualche eccezione riguardante gli Stati Uniti.
Dal dopoguerra la produzione si è intensificata in tutto il mondo, con l'apparizione sul mercato di marchi dall'Europa orientale e soprattutto con la sempre maggiore presenza delle industrie giapponesi, le quattro sorelle che hanno sempre più preso possesso del mercato mondiale delle motociclette.
Nello stesso tempo un fenomeno di regressione ha colpito le industrie del vecchio continente, in particolare per quanto riguarda le aziende britanniche, fino agli anni settanta tra le più apprezzate dai centauri di tutto il mondo.
Come per le industrie automobilistiche si è anche assistito ad un progressivo raggruppamento delle industrie del ramo in gruppi omogenei, per poter offrire anche delle economie di scala e poter competere in qualche modo con i colossi dell'estremo oriente. Un esempio italiano del fenomeno potrebbe essere quello della Cagiva che, negli anni ottanta cercò di raggruppare attorno a sé alcuni dei marchi nazionali più prestigiosi dell'epoca come Aermacchi, Ducati e MV Agusta, nonché la svedese Husqvarna. L'operazione non ebbe il successo sperato ed il gruppo creato si andò man mano sfaldando con varie dismissioni.
In tempi più recenti abbiamo assistito dapprima all'acquisto da parte dell'Aprilia degli altri noti marchi nazionali Moto Guzzi e Moto Laverda e, nel 2004, all'assorbimento del gruppo di Noale da parte della Piaggio, a sua volta già acquirente in precedenza della Gilera e della Derbi. Da questa operazione di fusione è risultato un gruppo industriale che riesce a piazzarsi ai primi posti al mondo, con una capacità produttiva di circa 600.000 pezzi all'anno e un giro d'affari di circa 1,5 miliardi di Euro.
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Telaio Paramotore e/o Carena per Honda X11 1100 2000-2004, realizzato in tubi d'acciaio con verniciatura a polvere trattata termicamente. Disponibile in 1 colore. Modifiche necessarie: NO
Telaio Paramotore e/o Carena per Benelli TRK 502 X Euro 5, realizzato in tubi d'acciaio con verniciatura a polvere trattata termicamente. Disponibile in 1 colore. Modifiche necessarie: NO
Telaio Paramotore e/o Carena per Benelli TRK 502 X Euro 4, realizzato in tubi d'acciaio con verniciatura a polvere trattata termicamente. Disponibile in 1 colore. Modifiche necessarie: NO
Telaio Paramotore e/o Carena per Benelli TRK 502 Euro 4, realizzato in tubi d'acciaio con verniciatura a polvere trattata termicamente. Disponibile in 1 colore. Modifiche necessarie: NO
Telaio Barre Paramotore Carena superiore per AFRICA TWIN CRF 1000 L - L DCT Vari Modelli 2016-2019, realizzato in tubi d'acciaio con verniciatura a polvere trattata termicamente. Disponibile in 2 colore. Modifiche necessarie: NO
Telaio Paramotore e/o Carena per Aprilia PEGASO 650 1992-1995, realizzato in tubi d'acciaio con verniciatura a polvere trattata termicamente. Disponibile in 1 colore. Modifiche necessarie: NO